In seguito all’ultimo dpcm emanato il 24 ottobre, come tutti ormai sappiamo, i ristoranti sono stati costretti a sospendere l’accoglienza in sala dalle 18.00, potendo restare aperti nella fascia oraria successiva solo per asporto e consegne a domicilio. Questo non vale però per i ristoranti degli alberghi, che possono continuare a cucinare e servire la cena in sala ai propri ospiti.
La ratio di questa distinzione è ovviamente quella di non impedire a chi sta soggiornando in un hotel di poter cenare lì. Agendo diversamente si sarebbe ottenuto l’effetto opposto rispetto a quello voluto: cioè incentivare gli spostamenti, rendendo peraltro di fatto impossibile per questi soggetti trovare un posto dove consumare la cena. Al momento non esistono limitazioni legali agli spostamenti, se non nelle zone dove è in vigore il coprifuoco. Abbiamo sentito tuttavia provenire da più parti, nel mondo delle istituzioni, l’invito a limitarli soltanto a quelli veramente essenziali.
Questo, unito al timore delle persone causato dall’aumento dei contagi, ha fatto sì che negli ultimi giorni chi si trova in hotel sia soprattutto qualcuno che è stato costretto a spostarsi per lavoro. Sarebbe impensabile quindi, a maggior ragione, privare queste persone di tale servizio.
È abbastanza prevedibile, ad ogni modo, che anche questo tipo di spostamenti stia subendo una flessione a causa della sospensione di molti eventi e fiere e delle indicazioni che consigliano o in alcuni casi impongono, di proseguire le attività di lavoro, riunioni, convegni nella modalità dello smart working.
In attesa di capire come evolverà la situazione e sperando di poter al più presto riprendere la propria ordinaria attività, molti hotel con ristoranti aperti al pubblico stanno studiando soluzioni creative per cercare di risollevarsi economicamente, incentivando per esempio quella che viene chiamata “staycation” e cioè una “vacanza” in formato mini, svolta a pochi passi da casa o addirittura nel proprio comune di residenza. Ciò che si compra con questa esperienza, infatti, non è il viaggio in posti diversi, ma la possibilità di pernottare fuori casa, in un posto bello e confortevole, passando una serata diversa dal solito, assaggiando le specialità proposte dai ristoranti, che potrebbero attivare menù dedicati o pacchetti a tema. Un regalo del genere infatti potrebbe essere perfetto per festeggiare ricorrenze come gli anniversari o anche solo per concedersi una serata romantica che non si limiti alla solita cena.
Pacchetti che non per forza vanno proposti adesso, ovviamente, ma a cui magari si può iniziare a lavorare per poi rilanciarli non appena la fase acuta dei contagi verrà superata. Una modalità aggiuntiva per riavviare a pieno regime le attività, anche in quel momento di transizione in cui – al di là delle limitazioni legali – probabilmente le persone in una prima fase non saranno troppo in vena di allontanarsi eccessivamente da casa, come già successo quest’estate.
La passione per il proprio lavoro e l’inventiva sono ciò che spesso nel nostro lavoro fa la differenza. Noi ci mettiamo davvero il cuore e al momento il nostro albergo e il nostro ristorante rimangono operativi, nelle modalità consentite, sperando davvero che questo momento difficile passi in fretta da tutti i punti di vista e per tutti.