Non siete mai stati a Bologna? Non avete mai provato i salumi tipici di questa città e provincia?
Non sapete cosa vi state perdendo. Una volta provati non potrete più rinunciarvi.
In questo articolo vi elencheremo e vi spiegheremo quali sono gli affettati tipici di Bologna.
Sicuramente quando si pensa ai salumi tipici di Bologna e provincia si pensa alla mortadella.
Ottenuto il marchio IGP nel 1998, questo salume si classifica come uno dei più conosciuti non sono nella regione dell’Emilia-Romagna, ma in tutto il mondo.
Il suo nome deriva dalla parola “mortarium”, lo strumento che veniva utilizzato per pestare la carne suina.
La mortadella si ricava infatti tritando più volte la carne della coscia magra del maiale.
Ottima sia a fettine che a cubetti, la mortadella vi accompagnerà nei vostri pasti, dall’antipasto al secondo.
È forse uno dei pochi salumi che possiamo ritrovare in qualsiasi portata: tipici sono i cubetti da accompagnare ad un bicchiere di vino durante l’aperitivo, famoso è il suo utilizzo dentro il ripieno dei tortellini e sicuramente è ottima come accompagnamento alle crescentine e gnocco fritto per non farsi mancare nulla durante il secondo.
Se non siete nati e cresciuti a Bologna probabilmente non avrete mai sentito parlare del salame rosa.
Di salame però questo salume ha solo il nome: ha a tutti gli effetti l’aspetto di una mortadella ma il sapore di un arrosto di maiale.
Ottenuto dalla spalla e dalla coscia dei suini, il salame rosa è uno dei salumi più amati a Bologna dal ‘600.
Sfortunatamente non sono ancora molti coloro che vendono questo affettato ma è sicuramente da provare una volta nella vita.
Sia i ciccioli che la coppa di testa sono due salumi ricavati dalla lavorazione del grasso della carne suina.
Usati oggi come accompagnamento a gnocco fritto e crescentine o presenti in un bel tagliere per un aperitivo, i ciccioli sono un alimento molto calorico (derivanti dal lardo del maiale) ma sicuramente ricco di gusto.
Nascono come alimento da accompagnamento alla polenta per mantenere sazi i contadini durante la giornata.
La coppa di testa, invece, nasce come salume per poter riutilizzare gli scarti del maiale.
Diventato oggi patrimonio di alcune regioni, prima fra tutte l’Emilia-Romagna, questo salume è tipicamente usato per accompagnare pane e crescentine.
Vi è venuta voglia di tigelle e gnocco fritto? Passate a trovarci, passate a provarli!