Quando si parla di cibo, quando si parla di cucina, non si può prescindere dal giusto abbinamento.
Il vino giusto mette ben più della “ciliegina sulla torta”, ma è una vera e propria storia a sé.
D’altronde, si potrebbe scrivere un libro solo con gli aforismi dedicati al vino, a quello che rappresenta, a quello che racconta.
Il vino fa volare, sognare, vivere. E al vino dedichiamo questo articolo, raccontando quali siano, nel 2022, i vini più italiani più costosi.
Attenzione, qui non diamo giudizi in merito ai singoli gusti, ma ci soffermiamo soltanto su una comparazione basata sul costo.
Sul mercato troviamo infatti vini dal sapore inimitabile ed altri dal costo.. inarrivabile.
Secondo “inItalia”, nella top 3 dei vini più cari, troviamo al primo posto un Barolo Riserva Monfortino di Giacomo Conterno a 1095 euro a bottiglia, al secondo un Amarone della Valpolicella di Giuseppe Quintarelli a 1076 euro e al terzo un Barbaresco Crichet Paja di Roagna a 781 euro.
Ben diverso il mercato se invece andiamo a fare una ricerca online.
Cercando su tannico.it, piattaforma italiana dedicata al commercio di vino e distillati, troviamo una magnum, ovvero una bottiglia da 1,5 Lt della Tenuta Masseto, “Toscana IGT Masseto 2016”, in vendita a ben 3.590 euro, un Brunello di Montalcino DOCG 2004, sempre nella confezione Magnum a 2800 euro, e al terzo posto incontriamo di nuovo un Barolo Riserva DOCG Monfortino del 2000 a “soli” 2.400 euro.
Non si tratta di vini per tutti insomma, che probabilmente non verranno mai aperti, ma acquistati da collezionisti che custodiranno gelosamente le bottiglie nella confezione originale.
Se vogliamo stare con i piedi per terra e siamo amanti delle bollicine, al top di gamma troviamo una Cuvée Prestige da 9 Lt di Cà del Bosco a 990 euro. Naturalmente parliamo di Franciacorta.
Nelle bottiglie “da tavola”, è un Trento Rosé DOC a farla da padrone, con i suoi 300 euro a bottiglia. Il nome è “Giulio Ferrari – Riserva del Fondatore” del 2008. Bollicine che solleticano il palato e il portafoglio insomma.
Tra i rossi torna a profusione il Barolo Riserva DOCG “Monfortino” che piazza 5 vini ai primi 5 posti tra le bottiglie di vino rosso più costose. Ovviamente stiamo sempre parlando di vini italiani.
Se siete amanti dei fermi e a Natale volete fare un regalo, ecco che un Toscana IGT “Ornellaia Bianco” da 900 euro può diventare un bel biglietto da visita.
Insomma, bianchi o rossi che siano, la Toscana si rivela di gran lunga la regione che piazza più vini di alta fascia sul mercato.
Stringendo il campo alla nostra regione, l’Emilia-Romagna, possiamo trovare tra i bianchi fermi un “Emilia Bianco IGT Ageno” del 2019 a 28 euro, uno Spumante Metodo Classico Brut “Cuvée Blanc de Noirs” del 2014 a 27,50 euro e tra i rossi un “Rubicone IGT Resultum” di Umberto Cesari del 2013 ad 80 euro.
Questo non può che suscitare una riflessione da dedicare ai vini emiliano-romagnoli. Forse i prodotti della nostra regione, sicuramente con meno storia alle spalle, hanno meno capacità di inserimento, su un mercato complicato come questo. Ma è difficile pensare che la miglior bottiglia di vino bianco regionale possa costare meno di un prodotto “da prezzo” di altre regioni limitrofe.
Chiaramente parliamo di quanto, ad oggi, troviamo sul mercato online; un mercato però in fortissima espansione, con crescite esponenziali ormai da diversi anni.
Magari auspichiamo che questo articolo possa aiutare i nostri produttori a porsi in maniera migliore e più efficace, su un mercato florido come quello del vino.