La grappa è un distillato profondamente radicato nella cultura italiana, ottenuto dalla fermentazione delle vinacce, ovvero le bucce d’uva residue dalla produzione del vino.
Non va confusa con l’acquavite d’uva, che invece deriva dalla distillazione del mosto. Allo stesso modo, la grappa non è un distillato di vino, come il brandy (quando invecchiato in legno) o il cognac e l’armagnac di origine francese. Pertanto, distillato di vinacce, distillato di mosto d’uva e distillato di vino rappresentano tre categorie distinte di bevande alcoliche.
La grappa vanta una storia affascinante che si intreccia con le tradizioni e l’evoluzione della distillazione nel corso dei secoli.
Le prime tracce della distillazione risalgono all’epoca mesopotamica, intorno all’800 a.C., dove si praticava l’arte di separare l’alcol attraverso rudimentali alambicchi.
Tuttavia, la distillazione delle vinacce per ottenere la grappa, come la conosciamo oggi, iniziò a svilupparsi nel Medioevo. Un documento spesso citato è il testamento di Enrico di Ser Everardo da Cividale del Friuli, in cui si menziona un “ferrum ad faciendam acquavitem”, presumibilmente un alambicco per distillare acquavite.
Sebbene l’autenticità di questo documento sia dibattuta, esso suggerisce che già nel XIV secolo la distillazione delle vinacce fosse praticata in Italia.
Inizialmente, la grappa era considerata una bevanda rustica, consumata principalmente dalle classi meno abbienti, in particolare nelle regioni settentrionali come il Piemonte, il Veneto e il Trentino.
La produzione avveniva in modo artigianale, con alambicchi a fuoco diretto o a bagnomaria, e il distillato risultante era spesso forte e dal sapore pungente.
Una svolta significativa nella produzione della grappa avvenne nel 1779 con la fondazione della Distilleria Nardini a Bassano del Grappa. Questa distilleria introdusse il metodo di distillazione a vapore, rivoluzionando il processo produttivo e migliorando la qualità del distillato.
Originariamente, la grappa veniva utilizzata anche a scopi medicinali, ritenuta efficace per le sue proprietà disinfettanti e riscaldanti.
Con il passare del tempo, però, si affermò come bevanda da degustazione, apprezzata per le sue caratteristiche organolettiche uniche. Nel XX secolo, grazie al miglioramento delle tecniche di distillazione e all’attenzione crescente verso la qualità, la grappa iniziò a essere riconosciuta come un prodotto pregiato, simbolo dell’eccellenza italiana.
Oggi, la grappa gode di una denominazione di origine protetta, che ne tutela la produzione e ne garantisce l’autenticità. Le moderne distillerie combinano tradizione e innovazione, offrendo una vasta gamma di grappe, dalle giovani e vigorose alle invecchiate e morbide, spesso affinate in botti di legno pregiato.
La grappa rappresenta non solo un distillato, ma anche una testimonianza della storia e della cultura italiana, unendo passato e presente in ogni sorso.
Nel nostro ristorante, la grappa occupa un posto d’onore tra le proposte per il fine pasto.
Selezioniamo con cura le migliori etichette, offrendo ai nostri ospiti la possibilità di concludere il loro pranzo o cena con un distillato che celebra la tradizione italiana, perfetto per accompagnare un momento di relax e convivialità.