Calamari, mazzancolle, gamberoni, granchi e – per arricchire – anche qualche verdura, come le zucchine, in aggiunta. L’insieme di questi ingredienti, se ben impanati e fritti, rappresentano uno dei piatti più amati dagli italiani, conosciuto con il nome di ‘fritto misto di pesce’.
Fritto sì, ed anche – per l’appunto – misto: la diversità delle tipologie di pesce nello stesso piatto lo rendono una ricetta più che sfiziosa, in grado di soddisfare anche i palati più difficili.
Nonostante venga portato in tavola maggiormente durante il periodo estivo, il fritto misto in realtà non ha stagione: chi è di buona forchetta saprà che questa ricetta riesce a conquistare tutti senza dipendere dai mesi o dalle temperature esterne.
Se ben pulito, può essere anche una buona scelta per i più piccoli, che potranno così variare l’alimentazione inserendo nelle giornate più speciali un piatto da spulciare e assaggiare conoscendo nuovi sapori, resi ancora più gustosi con l’aiuto della frittura.
Ma, come ogni ricetta che si rispetti, per ottenere un piatto degno di essere chiamato fritto misto, bisognerà seguire alcune regole: intanto, il pesce deve risultare croccante fuori e morbido dentro, asciutto e non troppo salato.
La qualità dei prodotti, poi, sarà un elemento fondamentale: per questo motivo, non per forza per gustare un buon fritto di pesce bisognerà trovarsi in riva al mare, ma è possibile anche affidarsi a buoni ristoranti in città in cui gli ingredienti vengano ben trattati.
E, se il venerdì è il giorno in cui si mangia il pesce, anche noi non ci distacchiamo dalla tradizione: proprio nel giorno che precede il week end, grazie al nostro fritto misto potrete iniziare scaldare il palato e lasciarvi coccolare dal gusto di una buona impanatura.
La croccantezza della frittura, il ‘crac’ che risuona in bocca ed il profumo che rilascia sono le tre caratteristiche chiave per riconoscere una buona impanatura.
E se davanti ci troviamo un buon piatto, bisogna affrettarsi a mangiarlo. Questo non perché ci sia il rischio che lo portino via, ma proprio perché non far passare troppo tempo dall’arrivo in tavola alla degustazione è una ‘regola’ del fritto.
Non è un dettaglio: la frittura va mangiata immediatamente. E ciò non viene predicato soltanto dai cuochi dalle Alpi al Lilibeo, ma anche dai giapponesi: è risaputo in tutto il mondo che la frittura va mangiata dopo pochi secondi, anche per gustare la caratteristica increspatura che deriva dai pezzettini di pastella gettati nella pentola.
A sottolineare questa ‘regola’ sono anche i napoletani, usando l’espressione “frijenno magnanno” che rende benissimo l’idea di un consumo in diretta.
Volete provare il nostro fritto misto? Contattateci per sapere le serate in cui questa specialità è presente nel nostro menù. Vi aspettiamo.